Il nostro ricordo di Giovanni Paolo II
Nello svolgimento del Programma di Religione Cattolica, fra altri argomenti, non è potuto mancare un riferimento al
Pontefice Giovanni Paolo II. Quelli che seguono sono i pensieri spontanei di alcuni allievi del biennio di un Istituto superiore che, lo scorso anno scolastico, nel primo anniversario della
salita alla Casa del Padre del caro Pontefice, hanno voluto ricordarlo così.
Gli allievi hanno analizzato alcuni aspetti del suo Pontificato, aiutati da collegamenti internet al sito del Vaticano,
dalla visione di videocassette inerenti il suo Magistero e la sua figura ed importanza per la storia sia della Chiesa che internazionale, leggendo e commentando alcuni suoi scritti, in particolar
modo quelli rivolti ai giovani. Tutto questo oltre alle lezioni “frontali”.
Nell’anniversario della sua morte hanno scritto delle loro riflessioni sul ricordo rimasto impresso in loro da quest’uomo
che, pur se venuto “da molto lontano” ha saputo imprimere nell’animo di molte persone, diverse fra loro, un segno particolare dell’Amore e dell’accoglienza dell’altro, chiunque esso
sia.
Le riflessioni sono così come gli alunni le hanno scritte, lasciando inalterata la loro spontaneità nell’esprimere i
proprio pensieri.
Il nostro ricordo di Giovanni Paolo II è di una persona che, durante il suo pontificato, ha dato molto alla comunità di tutto il
mondo.
E’ stato sempre molto vicino ai giovani. Ha viaggiato tanto e, incontrando sempre popoli diversi, con loro rideva, si commuoveva e
partecipava sia alle loro gioie che alle loro sofferenze.
E’stato tra i malati di Madre Teresa di Calcutta ed è riuscito a portare anche la speranza e la voglia di vivere fra le
persone.
E’ stato il primo Papa ad avere contatti con altre religioni e culture. E’ stato in pellegrinaggio nella Terra Santa, si è soffermato
dinanzi al “Muro del pianto” e si è commosso.
Pure se non l’abbiamo visto noi, sappiamo dell’attentato del 13 maggio del 1981 e che fu portato subito d’urgenza in ospedale. La sua
guarigione per noi è stata un miracolo.
Ma ancora di più ci ha colpito il perdono che egli ha poi concesso al suo attentatore, andandolo a trovare in carcere.
Giovanni Paolo II, secondo noi, ha contribuito a molti cambiamenti nel mondo intero, come per esempio l’abbattimento del Muro di Berlino, la
liberazione della Polonia, ecc....
E’ stato un grande Pontefice, un grande uomo che, come ogni persona, ha dovuto affrontare una vita fatta di tante sofferenze e di gioie e lo
ha saputo fare sempre a testa alta.
Di Giovanni Paolo II ricordiamo che è stato un buon Padre per i fedeli.
Un avvenimento importante è stato quando ha convocato tutti i Capi delle principali religioni, sia cristiane che non., per pregare per la
Pace nel mondo, nell’anno 1986.
Nella sua vita si è dedicato molto ai giovani, dedicando loro delle Giornate stupende e particolari alle quali partecipavano ragazzi che
provenivano da tutto il mondo. In queste giornate ci si divertiva, si stava insieme, si cantava e si pregava.
Tutto il mondo è rimasto sconvolto dalla sua morte. Infatti, durante i giorni precedenti la sua dipartita da questa terra, moltissime
persone, di ogni razza e nazionalità, erano riunite sotto la finestra della sua camera in Piazza S. Pietro, in Vaticano.
La morte di questo Papa ha lasciato un vuoto in tutte le persone.
Giovanni Paolo II lo ricorderemo sempre nei nostri cuori perché era un Pontefice che, secondo noi, non verrà eguagliato da nessun
altro.
Giovanni Paolo II nacque il 18 maggio 1920 e il suo nome era Karol Josef Wojtyla. A soli 9 anni rimase orfano di madre. A 21 anni, oltre ad
essere uno studente, intraprese la carriera di attore, sportivo e operaio; successivamente scelse per la sua vita di essere sacerdote. A 38 anni era già vescovo mentre a 47 cardinale e poi a 58
Papa. Il 16 ottobre 1978 venne quindi eletto Pontefice e rimane alla storia la sua frase “Se mi sbaglio mi corriverete”.
Dal silenzio iniziale del suo pontificato si è poi sentito sempre più parlare di lui diventando molto popolare in tutto il mondo sia
cristiano che non.
Nel 2003 festeggiò i suoi 25 anni di Pontificato, ma purtroppo, solo un anno dopo, il2 aprile del 2006 egli morì per una
malattia.
Quando la sua morte venne annunciata tutto il mondo rimase allibito, ed ha pianto e pregato.
Pure se ora non c’è più, il suo ricordo è e resterà sempre nei nostri cuori, specialmente di noi giovani.
Giovanni Paolo II, appena salito al soglio pontificio, subito raccolse la simpatia di tutto il mondo, quando uscì sul balconcino del
vaticano, dopo l’annuncio di un nuovo Pontefice, e disse fra le altre cose “Se mi sbaglio mi corriggerete!”.
Si è sempre dato molto da fare per tutti i popoli, è stato il Papa dei giovani, della pace, della fratellanza.
Egli non ha avuto paura di affrontare i problemi che coinvolgevano più persone e nazioni. Ha girato per tutto il mondo, fino a
giungere a Gerusalemme dove, al Muro del Pianto, ha lasciato un messaggio di richiesta di perdono a nome di tutta la Chiesa.
Ma già precedentemente, dopo l’attentato subito nel 1981, aveva fatto un gesto di perdono impensabile con la sola logica umana, perdonando
colui che aveva tentato di ucciderlo quel 13 maggio 1981.
In particolar modo mi è rimasto impresso il Giubileo del 2000, l’appuntamento coi giovani al quale ho partecipato pure io.
Giovanni Paolo II rimarrà sempre nel mio cuore sia per le sue opere che per le sue azioni.
L’ultimo saluto a questo Pontefice per me così importante, l’ho dato dopo la sua morte, quando il suo corpo era esposto al
pubblico.
Una delle rivoluzioni compiute da Giovanni Paolo II nel papato contemporaneo, oltre ai viaggi è nella comunicazione. I Papi precedenti
mandavano segnali al mondo parlando ai cardinali, lui li ha mandati parlando ai giornalisti e parlando direttamente alle persone. E’ una costante del futuro papa quella di aver avuto un
alto livello di relazione. Forse è stata una compensazione del fatto di essere rimasto senza familiari. Colpisce questo suo desiderio di gruppo e di famiglia a partire dai primi anni di
sacerdozio, da quando è viceparroco a Cracovia. Ogni anno, dal 1950 al 1978, trascorre almeno un paio di settimane di vacanza con i suoi giovani e quando questi mettono su famiglia e lui diventa
cardinale, non cambia nulla.
Il mio ricordo di questo Pontefice è quello di “un amico per i giovani”. Giovanni Paolo II ha sofferto moltissimo per la sua malattia che
poi lo ha condotto alla morte.
Ma una cosa mi è rimasta impressa della sua vita: quando nel 1981 gli spararono egli, successivamente, si recò nel carcere dove era il suo
attentatore, Alì Agca, e andò lì per perdonarlo. Il Papa perdonò così come Gesù aveva perdonato le persone che l’avevano messo in croce.
Il nostro Papa Giovanni Paolo II, dopo 27 anni circa di Pontificato, lo scorso anno ci ha lasciati, ma con un bel ricordo. Per tutti noi è
stata una persona importantissima perché si è dedicato molto ai giovani e, soprattutto, ci ha lasciato come eredità degli importanti insegnamenti che noi tutti dovremmo
seguire.
Non ricordo bene tutto ciò che ha fatto questo Pontefice ma ritengo che sia stato un Papa veramente “grande” nella storia del
Pontificato.
Il ricordo più vicino a me è quello del Giubileo del 2000, quando, pur sofferente, ha incontrato tante persone e soprattutto tanti giovani
come me che venivano da ogni parte del mondo.
Ricordo anche bene la sera del 2 aprile 2005 quando, alle 21,37, Giovanni Paolo II si spense.
In quel momento ho provato un gelo, ho sentito un silenzio per un lutto che cadeva su tutti noi.
Davanti la Basilica di S. Pietro c’era tantissima gente che pregava e piangeva.
Per me, dagli anni Ottanta ad oggi, Giovanni Paolo II è stata l’icona della grande storia mondiale.
Il mio ricordo di Giovanni Paolo II è di una persona molto importante per noi che rimarrà sempre nei nostri cuori. E’ stato un Papa santo e,
con la sua morte, è come se Cristo fosse morto al giorno d’oggi.
Per noi cristiani è una figura molto importante.
Giovanni Paolo II per me è una persona che si è fatta voler bene da tutti. Mi ha colpito quando, anni fa, ha consegnato una grande croce ai
giovani, affidandola loro e invitandoli a portarla per il mondo, come segno dell’Amore del Signore Gesù per l’umanità e come annuncio che solo in Cristo, morto e risorto, c’è la salvezza e
la redenzione.
Alla vigilia del nuovo Millennio mi ha colpito l’invito del Papa, a noi giovani, a rinnovare il proprio cuore e a spalancare le porte
a Cristo. Accogliere Cristo significa ricevere dal Padre la consegna a vivere nell’Amore per lui e con i fratelli, sentendosi solidale con tutti, senza discriminazione alcuna. E tutto questo mi è
stato insegnato da Giovanni Paolo II.
E’ passato un anno dalla scomparsa di Giovanni Paolo II, eppure ne sento ancora la mancanza. Per il mondo di oggi è una figura molto
importante, quasi come se occupasse un ruolo centrale per ogni cosa.
Ha voluto diffondere la pace nel mondo e per farlo non ha esitato a girarlo quasi tutto: dal Paese più ricco al più povero, a quello poi più
sperduto e abbandonato, senza alcuna preferenza o discriminazione.
Purtroppo una malattia lo ha fatto soffrire a lungo, ma lui si è sempre mostrato ai fedeli come se non avesse nulla, fino a quando
poi, in seguito al peggioramento della malattia, il 2 aprile 2005 è tornato alla Casa del Padre.
Il ricordo più bello che ho di lui?....è difficile da raccontare, ne ho molti!
Mi mancherà e ci mancherà molto!
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